Il mio Madagascar
Un viaggio che consiglio a chi ama la natura, a chi la rispetta, a chi vuole staccare la spina ed immergersi un un mondo magico, fatto di rispetto, silenzio, colori ed emozioni.
“andrea mi mandi in vacanza?”
“dove vuoi andare?”
“voglio andare lontano, voglio stare con gli animali e vedere il mare!”
“lontano non esiste” mi dice Andrea “ma ti mando in Madagascar!”

Detto fatto, preparo la valigia e m’imbarco per una terra che conoscevo poco solo grazie a qualche racconto di alcuni amici.
Lascio il fresco primaverile della mia città per atterrare a Nosy Be.
L’arrivo non è stato dei migliori, il caldo e l’umidità erano pesanti a causa della fine della stagione delle piogge, per non parlare dell’andatura dei Malgasci…2 ore per uscire dall’aeroporto, tra controllo passaporti, pagare la tassa di soggiorno.
a tutto passa non appena arriviamo al resort e subito si entra in un paradiso chiamato Orangea Village, dove la cura nei dettagli, la natura che ti avvolge, l’ospitalità e la solarità del personale ti fanno sentire come a casa, ma una casa diversa!
Con solo 25 camere, il relax diventa la parola d’ordine, per non parlare della spiaggia dalla quale ogni sera, puoi ammirare dei tramonti che ti tolgono il fiato, ed il ristorante che ogni giorno ti propone dei piatti squisiti tra Zebù, barracuda, mango, banane… (mi viene ancora l’aquilina in bocca!)


Parte da qui il mio viaggio, parte da una barca per arrivare a Nosy Tanikely ed immergermi tra i colori di una barriera corallina ancora intatta, e vi assicuro che lo spettacolo è indescrivibile. Qui potete nuotare con le tartarughe, i barracuda, lo squalo leopardo e l’infinità di pesci che faranno della vostra immersione un arcobaleno di ricordi.
Quest’isola è abitata dal guardiano del faro e dalla sua famiglia, e da qualche lemure che al richiamo di “maki maki” arrivano a salutarvi.
Il mio viaggio continua a Nosy Iranjia una piccola isola abitata da pescatori, è caratterizzata da due piccole isole collegate da una lingua di sabbia bianchissima che scopare con l’alta marea.
Grazie ai ragazzi del luogo (i beach boys) ho alloggiato una notte in una capanna in riva al mare…un mare cristallino.


Consiglio a tutti questa esperienza, perchè immaginate un isola, isola dove la corrente elettrica arriva da un piccolo generatore e viene usata solo nel piccolo villaggio, un isola che quando arriva la notte viene completamente immersa da un tetto di stelle, un isola dove i suoi pescatori cucinano per te, dove con una bottiglia ed un pò di sabbia sanno farti cantare e ballare, un isola che ti sveglia per farti ammirare la schiusa delle uova di tartaruga e ti fa inseguire la corsa alla vita. Un’isola che ti fa svegliare di fronte ad un mare cosi limpido da perderci la vista.
Ed il mio viaggio continua a Nosy Sakatia dove passo una giornata in un piccolo villaggio, lontano dai turisti, vicino ad una montagna sacra. Passeggio per le mangrovie, ammirando i camaleonti ed altri animaletti strani, lasciandomi cullare da quel silenzio e quella pace che inizia ad entrarti nelle vene.
Ed il mio viaggio continua, continua ogni giorno alla scoperta di un isola, ogni giorno a giocare con i lemuri ed i camaleonti. Ed il mio viaggio non finisce qui perchè vi assicuro che quando tornerete a casa quest’isola vi lascia nel cuore qualcosa d’impiegabile, qualcosa di magico.

curiosità: quest’isola è aperta al turismo da una quindicina d’anni, quindi quello che trovate è ancora tutto molto naturale. Le strade non esistono, esiste solo un’unica strada “asfaltata” che che collega l’aeroporto alle varie città. Con l’aumento del turismo purtroppo tutto si sta adattando, grandi imprenditori stanno comprando isole e stanno iniziando a costruire (nella speranza che lo facciano con criterio) quindi abbiate rispetto!
La polizia è un pò “corrotta”, vi chiederanno la mancia, sopratutto all’aeroporto!
In madagascar ci sono diverse religioni: cristiane, induriste ed animiste, per questo non si può mai indicare con il dito!
La popolazione è povera, lo stipendio medio è di circa 40€ al mese, ma non “muoiono di fare” l’isola offre a loro molto cibo, ma se in valigia mettete indumenti che non usate, o quaderni vecchi i bambini saranno felici!
I Malgasci parlano molto bene l’italiano e l’Euro è ben accetto…e come ultima cosa portateti via uno spry per le zanzare!!