Il viaggio di nozze in inverno di Giada e Fabio a Rio de Janeiro
Non puoi decidere quando ti innamorerai. Io e Fabio ci siamo incontrati in una sera piovosa di inizio dicembre e, dopo 5 anni, abbiamo voluto celebrare il nostro matrimonio esattamente lo stesso giorno.
Sposarsi in inverno è fantastico: pensate di abbandonare il freddo italiano e trascorrere il viaggio di nozze al caldo!
E Rio de Janeiro è stata la scelta più naturale che potessimo fare per la nostra luna di miele in inverno da sogno.
Ecco, dunque, il racconto del nostro viaggio di nozze invernale in un paese tropicale, e qualche suggerimento su cosa
Alle 15.45 del 4 dicembre ci ritroviamo su un volo Milano-Rio. Piumini addosso e costumi da bagno in stiva, chicchi di riso ancora tra i capelli e l’ebbrezza che dopo 10 ore il sole ci avrebbe baciato la pelle.
Appena atterrati, ci aspetta Lucy, la nostra guida, che ci srotola le sciarpe come se fossimo pacchi dono da scartare e ci invita a guardare il cielo incredibilmente azzurro che non ci fa rimpiangere la nebbia di Milano.
Il nostro viaggio di nozze luxury inizia così, con una corsa in taxi fino al Copacabana Palace, dove per due settimane abbiamo soggiornato alla stregua di due star di Hollywood.
E proprio dalle finestre del nostro hotel è il primo sguardo su Rio: richiamato dal dribbling di un bambino scalzo, segue la traiettoria di un pallone per poi perdersi dentro il sorriso di un uomo sdentato che buca una noce di cocco sulla spiaggia.
Alle sette di sera ringrazio il Cristo Redentore che il sole sia ancora così alto, perché non vorrei mai che la penombra della sera togliesse luce a tutta quella vita. E invece, quando la sera arriva davvero, ci rendiamo conto che c’è talmente tanto splendore che niente si oscura. È illuminata l’Avenida Atlantica.
LA PERCORRIAMO IN TAXI FINO AD IPANEMA, CON LE NOTE DI TOM JOBIM NELLE ORECCHIE DALL’AUTORADIO DI UN SIMPATICISSIMO TASSISTA. CERCHIAMO UN LOCALE PER BERE UNA CAIPIRINHA, ASCOLTANDO LA BOSSA NOVA, E CI TROVIAMO COSÌ, QUASI INCREDULI, DAVANTI ALLE PORTE DI UN TEMPIO, IL BAR LA GAROTA DI IPANEMA.
La percorriamo in taxi fino ad Ipanema, con le note di Tom Jobim nelle orecchie dall’autoradio di un simpaticissimo tassista. Cerchiamo un locale per bere una caipirinha, ascoltando la Bossa Nova, e ci troviamo così, quasi increduli, davanti alle porte di un tempio, il bar La garota di Ipanema.
I successivi 13 giorni passano veloci, nessuno uguale al precedente, un po’ come le spremute di frutta tropicale che scegliamo per colazione al mattino, mai dello stesso gusto e dello stesso colore e tutte sorprendentemente differenti.
Percepiamo fin dai primi giorni che Rio De Janeiro non è spiagge e tramonti, hotel lussuosi, cibo afrodisiaco e bellezza tutto attorno e basta. Rio de Janeiro è vita vera in ogni cosa che vedi.
È stato tutto organizzato alla perfezione da First Viaggi, non solo luoghi da visitare e spostamenti. Sembra che la nostra agenzia di viaggi abbia fatto una scaletta delle emozioni che avremmo provato, alternando meraviglia a stupore, poesia a divertimento, emozione a relax assoluto.
Penso a tutto quell’avvicendarsi di emozioni e gli associo la nostra salita in funivia, fin sopra la cima del Pan di zucchero. Ricordo che, in quel momento, non è stato lo stato di sospensione a farmi fremere il cuore, ma l’incredulità di vivere realmente il sogno di una vita. E il panorama all’arrivo: vi assicuro che non è lo stesso che potete vedere in un documentario o googolando in rete, perché ti avvolge come fosse carta di giornale sollevata da un soffio di vento e ti intrappola l’anima.
E poi i giorni dopo ancora: il Cristo Redentore che domina la città dall’alto della collina del Corcovado, raggiunto con il trenino a cremagliera che attraversa la fitta vegetazione della mata atlântica, la scalinata Selarón, ricoperta di maioliche variopinte, il quartiere di Santa Teresa e la corsa sul tram giallo più antico e famoso del mondo, il bondinho.
Cos’altro aggiungere? Difficile davvero farvi comprendere la meraviglia che ci ha lasciato addosso questo viaggio così perfettamente studiato.
Avete presenti quei ristoranti brasiliani dove, a prezzo fisso, puoi mangiare tutto ciò che vuoi? Il cameriere ti serve in continuazione le migliori carni argentine o il pescato più fresco e non riesci a rinunciare alle portate successive, nonostante tu non abbia più un briciolo di spazio nella pancia. Ecco, è così che ci si sente dopo due settimane a Rio, satolli di bellezza negli occhi e carichi di emozione nell’anima, ma con quella sensazione di fame mentale che saprai come definire solo al tuo ritorno, quando la chiamerai saudade.
Se anche voi state organizzando il vostro viaggio di nozze da sogno, in inverno ma in un paese caldo, considerate la possibilità di visitare Rio de Janeiro e di contattare First Viaggi. Fabio ed io siamo certi che non ve ne pentirete.
Giada e Fabio
